MARCO STRAPPATO
Act of God
06/10 – 28/10/2017
Nell’ambito del Diritto Internazionale Marittimo, il termine Acts of God definisce una “causa di forza maggiore”, il verificarsi di un evento imprevisto ed imprevedibile, derivante dalle forze della natura. L’espressione, designando la fatalità di certi accadimenti drammatici in grado di provocare vittime e disastri, consegna letteralmente alle Leggi di Dio l’imputazione di una forza ineluttabile e sinistra.
L’installazione di Marco Strappato evoca la scena di una sacra deposizione, con la presenza di candide sculture che l’artista ha prodotto rielaborando la forma e la superficie di rami e tronchi riemersi dal mare, logori e consunti, sulle coste della sua Porto San Giorgio, sulle rive dell’Adriatico.
Attraverso l’uso di stucco, gesso, poliestere, vernice acrilica e di colla di coniglio, l’artista conferisce a questi “corpi” l’aspetto di ossa umane, sottratte alla fatalità di eventi catastrofici nel corso delle quotidiane migrazioni mediterranee. Tuttavia, la rappresentazione di un evento imprevedibile, riporta immediatamente alla memoria la brutalità dei trafficanti, artefici della tratta di vite umane umiliate e spesso condannate a morte certa. Ecco che gli Acts of God si trasformano immediatamente in atti umani, deliberati, feroci, nefasti.
Le sculture dell’artista sembrano procedere anche verso un possibile, radicale ribaltamento di senso, manifestando quanto “umano” e “divino” appaia il progresso della tecnica e della scienza, come nella creazione sintetica di organi ed ossa artificiali ad opera della microchirurgia e della cranioplastica: tecniche del trapianto osseo con cui, in questi giorni, si effettuano i primi esperimenti di trapianto di testa umana (ad opera del neurochirurgo italiano, Sergio Canavero). A questo alludono le forme stilizzate e levigate, talvolta sferiche oppure affusolate, bianche e solide come antichi idoli cicladici scolpiti nel marmo, eppure fragili elementi di un ossario radunato nella piccola chiesa di Santo Stefano, rifugio inviolabile sulle coste della terraferma.
Sull’artista:
Marco Strappato è nato nel 1982 a Porto San Giorgio. Vive e lavora a Londra.
Tra le mostre personali principali: 2017 - Palazzo Ducale, Urbino; 2015/2013, The Gallery Apart, Roma; 2013 - Crédit Agricol, Milano; 2010 - Placentia Arte, Piacenza.
Mostre collettive principali: 2017 - Centro Pecci, Prato; White Crypt, Londra; Palazzo delle Esposizioni, Roma (XVI Quadriennale); 2016 - Fondazione Zimei, Pescara; Pump House Gallery, Londra; Royal College of Art, Londra; 2015 - Camden Arts Centre, Londra; Ambasciata del Brasile, Roma; 2014 - American Academy, Roma; VIR Viafarini in Residence, Milano; 2013 - Victoria Art Center, Bucarest; NurtureArt, Brooklyn, New York; Drome Project Space, Bruxelles; 2012 - Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia; WRO Art Center, Breslavia (Prague Biennale 5); 2011 - Fondazione Spinola Banna, Poirino; 2010 - Fondazione Merz, Torino.

Acts of God, 2017, veduta dell’installazione in Exchiesetta

Acts of God, 2017, legno bruciato, colla di coniglio, gesso e materiali vari, dimensione variabile

Acts of God, 2017, dettaglio

Acts of God, 2017, dettaglio

Acts of God, 2017, legno bruciato, colla di coniglio, gesso e materiali vari, dimensione variabile

Marco Strappato
